Il respiro nello Yoga


IL RESPIRO NELLO YOGA



Nello Y.S. (Yoga Sutra)* IV, 3 c’è l’immagine del contadino il quale per  annaffiare

il campo non si serve di un secchio per bagnarlo a pezzi, è sufficiente aprire la paratia

e l’acqua scorre.

Se non ci sono ostacoli o blocchi e l’inclinazione è giusta, l’acqua irrigherà ogni

parte del campo senza altri interventi.

Nel prānāyāma e nella tradizione che seguiamo anche in āsana (fasi della pratica

di yoga in cui controlliamo il respiro), ogni atto respiratorio serve a rimuovere

eventuali blocchi fisici o emotivi.

Il Prāna, l’Energia Vitale presente in ognuno di noi, può allora scorrere liberamente

e diffondersi nello spazio liberato.

L’espirazione è di vitale importanza perché trasporta le impurità fuori dal corpo e crea più spazio per l’afflusso di Prāna.

L’espirazione e l’attenzione all’addome ci riportano a noi stessi, sono àncore importantissime e rappresentano il nostro KURMA (base d’appoggio stabile). Quando si parla di respiro consapevole si parla di respiro addominale; questo non viene controllato ma solo leggermente condizionato in quanto lo stiamo osservando.

La respirazione completa, a differenza della precedente, oltre a produrre un maggiore scambio gassoso nella parte alta dei polmoni, controlla il respiro. In questo caso:

•l’I è una forza che scende dall’alto verso il basso;

•l’E sale dal basso verso l’alto.

Y.S. II, 49*: il prānāyāma è l’interruzione di una respirazione automatica. Tutto ciò che viene insegnato nel prānāyāma è messo in atto anche in āsana (posizione).

Generalmente non siamo coscienti del nostro respiro: collegare corpo, respiro e mente è l’aspetto più importante di āsana.

La durata del respiro determina la durata del movimento: prima comincio ad inspirare poi effettuo il movimento; prima inizio ad espirare poi effettuo il movimento.

Solo quando corpo, respiro e mente lavorano all’unisono si ottiene la vera qualità di un āsana.

Eseguendo un āsana la nostra attenzione deve andare diretta verso il punto centrale del movimento: durante l’inspirazione il movimento procede dalla parte superiore del torace all’addome, all’espirazione sta nell’addome.

Seguire consciamente il respiro è una forma di meditazione in cui cerchiamo di essere totalmente uniti al movimento.

Tra un āsana e l’altro, il respiro è consapevole ma non controllato.


*Yoga Sutra di PATAÑJALI